venerdì 23 gennaio 2015

Dimensionamento scolastico. Partecipazione e prepotenze.

Sul Piano di dimensionamento scolastico abbiamo fallito. Abbiamo dimostrato una grande “inconsistenza” politica (mi si passi il termine, ma sono arrabbiata). A tutti i livelli. Abbiamo consumato decine e decine di incontri pubblici e concertativi, elaborato tre, cinque, mille ipotesi possibili, abbiamo cercato di tenere insieme le esigenze di tutti, studenti e famiglie, docenti e dirigenti, arrivando a mettere d’accordo 10 scuole su 12 e puntando a soluzioni che avessero una qualche prospettiva. Mi sembrava un ottimo obiettivo raggiunto. Prima delibera, seconda delibera. Tanti sforzi e la speranza che si fosse arrivati alla “migliore soluzione possibile”. 
E’ evidente che mi sbagliavo. Hanno vinto la prepotenza, l’arroganza, la politica del “chi spinge di più” e del “quanto conta chi si spinge”. 
Teniamoci ancora una volta una soluzione raffazzonata, emergenziale, "rinviando all'anno successivo ogni altro intervento". Un applauso anche alla Regione, che dà delle linee guida e poi… vabbè, lasciamo stare.


[Ah, mi sa che andrebbe corretto il titolo di questo articolo. Qualcuno può ritenersi soddisfatto. Anzi, qualcuna.]

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