martedì 30 giugno 2015

Interrogazione. PRU di via Vanvitelli - un anno dopo.

La qualità della vita nella città è una delle cose che più ho a cuore.
E' per questo che un anno fa, dopo aver verificato le condizioni di degrado della zona in oggetto e ascoltato gli accorati e poi scorati appelli dei residenti, ho cominciato ad occuparmi di questo macigno, la vicenda di un PRU (programma di recupero urbano) che risale al 2001 e che ancora oggi non risulta completo.

Dopo interrogazione

interventi stampa, riposte e discussione in consiglio,

e interventi urgenti

trascorso un anno e cambiato sostanzialmente nulla, ho deciso di tornare sull'argomento con un'altra interrogazione consiliare, con richieste più dettagliate ed un accenno al fatto che queste vicende potrebbero interessare la Corte dei Conti, poiché riguardano soldi pubblici e opere pubbliche che - nel rapporto tra il Comune di Barletta e imprese private - vedono i diritti del Comune di Barletta e dei suoi residenti soccombenti.
Insomma, ho sentito il dovere di "rappresentare" il disagio che i residenti di Via Vanvitelli e dell'intero quartiere vivono e costantemente manifestano, provando a fare un altro tentativo per mettere in ordine le cose affinché l'Amministrazione si muova sempre nel solco della legalità e a tutela della collettività. E soprattutto, affinché faccia ciò che va fatto, al più presto. 


Prot. n° 33905 del 30.06.2015


Interrogazione consiliare ex art.51 del regolamento del Consiglio Comunale
(si richiede risposta scritta)

Al Sig. Sindaco

Oggetto: Programma di Recupero Urbano delle aree poste a sud della ferrovia.  Stato dei lavori dei giardini e delle urbanizzazioni area ex Lazzaretto. Opere incomplete e degrado via Vanvitelli.

Ill.mo Sindaco,

in data 12.05.2014 presentavo un’interrogazione consiliare per conoscere lo stato dell’arte di alcune opere previste dal Programma di Recupero Urbano di cui all’oggetto.

Per convenzione stipulata, gli attuatori del P.R.U. si sono impegnati nel Settembre del 2004 alla realizzazione dell’edilizia residenziale e dei servizi, alla conclusione delle opere in un arco di tempo di 24 mesi dalla cantierizzazione, alla cessione gratuita delle aree con destinazione pubblica, alla realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria a propria cura e spesa, oltre alla copertura del costo di costruzione. Il rapporto tra attuatore e Comune – mi è stato ricordato – è garantito dal rilascio di polizza fideiussoria a garanzia delle somme che competono a ciascuno degli attuatori.

Alla data in cui presentavo l’interrogazione, alcune aree risultavano ancora prive di importanti opere di urbanizzazione necessarie a rendere vivibili, dignitose e sicure quelle aree per i cittadini residenti.

In data 17.07.2014 ricevevo in risposta una relazione scritta dall’assessore al ramo, corredata di una relazione datata 16.06.2014 del Dirigente del Settore Edilizia pubblica e privata,  entrambe oggetto di discussione nella seduta di consiglio comunale dell’11.11.2014 (del. c.c. n°55/2014).

In quella occasione, chiedendo io se le convenzioni con i soggetti attuatori del P.R.U. fossero state rispettate, se le aree fossero state collaudate e cedute al Comune, le motivazioni per cui i lavori interrotti non riprendessero, quali fossero i programmi dell’Amministrazione per rendere effettivamente utilizzabili dalla cittadinanza quelle aree e in quali tempi, mi fu confermata la ferma intenzione dell’Amministrazione di <<(…) sollecitare ulteriormente, ma anche di prendere una posizione rispetto alle questioni giuridicamente non definite e che quindi intervengono sulla capacità e sulla garanzia di poter concludere questi interventi.>>

Prendevo atto in quella occasione infatti che (dalla relazione dell’assessore):

-          alcuni interventi pubblici risultavano alla data essere stati completati e consegnati al Comune ma sugli stessi “risultava ancora necessario provvedere ad alcuni interventi di completamento dell’arredo urbano”;
-          altri lotti risultavano essere oggetto di contenzioso e a seguito di sentenze di Corte d’Appello si riteneva di “attivare le procedure di contestazione previste dalle convenzioni”;
-          per alcuni interventi in cui la parte privata è stata completata (edifici residenziali e centro commerciale) mentre l’intervento pubblico è ancora in corso (lotti I ed E2) si riteneva di “poter procedere con azioni giuridiche a valersi anche sulla stipulata Convenzione, nonché sulla disciplina del Codice degli Appalti”;
-          per altri lotti ancora si è detto di dover procedere con “perizie di assestamento”, “approfondimenti in merito agli espropri” e di essere “in attesa di definizione completa”.

Dalla relazione del dirigente, ancora più specifica riguardo tutti gli interventi previsti dal P.R.U., prendevo atto che:

-          i lotti “F” e “PB” presentano problematiche da approfondire (si è “ancora in attesa di determinazioni in merito all’utilizzo del finanziamento regionale di cui alla Realizzazione degli Interventi di Rigenerazione Urbana- Azione 7.1.1 – Linea di intervento 7.1 dell’Asse VII del P.O. FESR Puglia 20107-2013”);
-          gli interventi pubblici di cui ai lotti “G” “M” “E1A” ed “E1B” “risultano completati e consegnati al Comune benché, in relazione alle progettazioni approvate risulta necessario provvedere ad alcuni interventi di completamento di arredo urbano”;
-          per i lotti “E2” “E1B”, “a seguito di sentenze della Corte di Appello ed il conseguente riconoscimento del debito, stante quanto previsto nelle stipulate convenzioni risulta necessario attivare nei confronti degli attuatori le procedure per la restituzione delle somme pagate”;
-          per il lotto “I” i lavori dell’intervento pubblico risultano eseguiti al 50% circa e procedono a “singhiozzo” e con “sospensioni arbitrarie” rispetto alle quali occorreva riunione di servizio per stabilire se avviare “la procedura di rescissione del contratto per colpa dell’appaltatore;
-          per il lotto “E2” gli interventi privati (centro commerciale ed edificio residenziale) risultano eseguiti e completati ma per l’intervento pubblico (e dunque le opere di urbanizzazione, il verde, elementi basilari per la vivibilità e la dignità di quel quartiere) occorre ancora procedere al “completamento dei lavori, al collaudo dell’intervento e consegna delle aree dal consorzio all’Amministrazione Comunale” e “sarà necessario provvedere ad alcuni interventi di completamento di  arredo urbano.

In particolare, quest’ultimo lotto, affidato ad una società consortile che risulta cancellata dalla data del 06.11.2012, è quello rispetto al quale in maniera massiccia sono giunte all’Amministrazione e alla sottoscritta ripetute lamentele e richieste di intervento da parte dei residenti, esasperati dal degrado, dall’incuria, dalla scarsa sicurezza e dalla precarietà dei loro spazi di vita.

A nulla o a poco sono serviti gli interventi di pulizia da me sollecitati qualche tempo dopo l’interrogazione (nota del 01.08.2014, prot. 41371) ed eseguiti, sebbene in regime di urgenza e straordinarietà.

I residenti infatti (in particolare per il tratto dal civico 38 al 52 di Via Vanvitelli) lamentano la precarietà del proprio quartiere, ancora - dopo un decennio - in parziale stato di cantiere (senza verde, illuminazione attiva, arredo urbano), la mancata manutenzione ordinaria degli spazi (ormai ricettacolo di erbacce, rifiuti di vario tipo, insetti, zanzare) e considerano tale assenza di attenzione e cura verso i loro spazi di vita l’esser intesi dall’Amministrazione quali “cittadini di serie B”. Sono consapevoli, i residenti, che senza alcun intervento perentorio da parte dell’Amministrazione comunale presso le imprese responsabili di quei lotti nessuna manutenzione potrà mai essere svolta dal Comune di Barletta non essendo il Comune ancora in possesso delle stesse aree, a totale sconfessione delle convenzioni stipulate.

Stante quanto premesso,
considerato che alla data attuale, trascorso un anno dalla succitata interrogazione e discussione, risultano permanere le medesime condizioni di disagio per i cittadini residenti e nessun passo avanti sembra esser stato fatto per concludere definitivamente il P.R.U.,

INTERROGO IL SINDACO

per conoscere se tutte le cose “da farsi” come indicato dal dirigente e riaffermato dall’assessore, a distanza di un anno siano state avviate, ovvero:

-          se per i lotti “F” e “PB” siano state assunte determinazioni in merito all’utilizzo del finanziamento regionale;
-          se gli interventi di completamento di arredo urbano per i lotti G” “M” “E1A” ed “E1B” siano stati effettuati;
-          se per i lotti “E2” “E1B”, a seguito delle sentenze della Corte d’Appello, si siano attivate nei confronti degli attuatori le procedure per la restituzione delle somme pagate;
-          se per il lotto “I” i lavori risultano ultimati o se si sia rescisso il contratto con l’appaltatore;
-          se e quando per il lotto “E2” si sia proceduto o si intenda procedere al completamento dei lavori, al collaudo dell’intervento e consegna delle aree dal consorzio all’Amministrazione Comunale e agli interventi di completamento di  arredo urbano;
-          se, riguardo quest’ultimo lotto, in seguito alla “diffida” che il Dirigente ha comunicato di aver inviato si sia proceduto alla rescissione contrattuale o alla escussione delle polizze fideiussorie. A tal proposito, anche l’Assessore affermava <<che ci sono delle polizze fideiussorie che gli attuatori siglano con questo Comune, che a quel punto potranno essere riscosse a garanzia sempre dei cittadini.>> Quelle polizze sono ancora valide? Se sì, perché  a distanza di tanti anni e con l’evidente mancato rispetto di quanto previsto dalle convenzioni, non sono ancora state escusse?

Consapevole delle difficoltà che questo P.R.U. porta con sé come “strascico del passato”,
CHIEDO

per la parte di responsabilità che ora attiene a questa Amministrazione, che si proceda quanto prima, a tutela e garanzia della collettività e in particolare dei cittadini residenti nella zona in oggetto, col mettere in campo tutte le azioni necessarie per ricondurre nella piena legalità le situazioni che appaiono, come sopra riportato, molto “ai limiti”, laddove non già “fuori” dal rispetto delle regole, dei contratti e delle convenzioni.

Della questione potrebbe diventare necessario informare la Corte dei Conti, essendo in discussione soldi pubblici ed opere pubbliche essenziali a cui il Comune e la cittadinanza hanno diritto e titolo.

In particolare

chiedo di conoscere esattamente le date e i tempi entro i quali il Comune intende garantire a sè stesso e ai cittadini di quel quartiere che le opere previste vengano realizzate
e chiedo che, nell’attesa di tali definitive determinazioni, le succitate aree di Via Vanvitelli possano essere oggetto di manutenzione straordinaria con cadenza almeno settimanale.


Barletta, 30.06.2015

Il consigliere comunale
Giuliana Camilla Damato

(Partito Democratico)

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