mercoledì 30 marzo 2016

Rinnovata l'ordinanza per il contrasto alla prostituzione.

IL 22 Febbraio 2015, in occasione del Consiglio comunale, formulavo al Sindaco questa domanda, in verità un appello all'impegno sul fenomeno dello sfruttamento della prostituzione.
La "domanda d'attualità", presentata nel rispetto del Regolamento del Consiglio comunale, non fu discussa per la presenza di altri punti all'ordine del giorno di quel consiglio considerati prioritari.
Apprendo dalla stampa che il Sindaco ha inteso dare seguito al contenuto di questa mia domanda firmando una nuova ordinanza, della durata di un anno.
Eccola: 
https://drive.google.com/file/d/0B4qZbh3j6Gp_VE1fWVE0cVlNMDQ/view?usp=sharing

Si legge dal comunicato del Comune: "Di fronte alla esigenza emersa in una recente riunione in Prefettura di sostenere ulteriori azioni di contrasto del fenomeno con adeguati strumenti giuridici, è stata nuovamente emanata una ordinanza (avrà validità per tutto l’anno corrente) che vieta “a tutti i conducenti di veicoli che diventano parte attiva nella contrattazione, di contattare soggetti che esercitino attività di prostituzione su strada, nonché concordare con gli stessi prestazioni sessuali sulla pubblica via”.
Consentire, pertanto, la salita sul proprio veicolo di uno o più soggetti dediti alla prostituzione costituirà conferma palese dell’avvenuta violazione dell’ordinanza, che comporterà l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria nella misura massima corrispondente alla somma di € 500.
Insieme al provvedimento è stato altresì concordato con la Prefettura di avviare, d'intesa con le associazioni attive nel territorio, una attività di sensibilizzazione pubblica e di contrasto del fenomeno della tratta degli esseri umani e persino di minori a tutela di quanti si ribellano allo sfruttamento da parte delle organizzazioni criminali.
<<L’obiettivo è di contribuire ad arginare – ha dichiarato il sindaco Cascella – il fenomeno dello sfruttamento e della contrattazione della prostituzione che comporta riflessi negativi per l’ordine pubblico, ma anche sostenere, per quanto di competenza dell’Ente, l’azione di contrasto svolta dalle Forze dell’Ordine per debellare una pratica di sfruttamento criminale che offende la dignità delle persone>>."

Qui invece il testo del mio appello:

DOMANDA D’ATTUALITA’ EX ART.62 DEL REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE

Al Sig. Sindaco
OGGETTO: Ordinanza n°70000 del 20/12/2013: “Interventi di contrasto alla prostituzione su strada e tutela della sicurezza urbana”

Ill.mo Sig. Sindaco,
abbiamo appreso dalla stampa che nelle ultime ore “la Polizia di Stato, a Barletta, nell’ambito di una serie di controlli intensificati che si sono protratti a partire dalla fine di gennaio al fine di contrastare il fenomeno dell’esercizio della prostituzione, ha provveduto ad identificare e notificare decreto di allontanamento a 22 donne, cittadine rumene di età’ compresa fra i 18 e i 34 anni, in quanto non si sono attenute a quanto disposto dagli artt. 20 e 21 del decreto legislativo 30/2007. I poliziotti del Commissariato di PS di Barletta, in collaborazione con personale dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Bari, a seguito del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, tenutosi in data 19 gennaio, in cui era emersa la presenza di una situazione di degrado in alcune zone della città a causa del fenomeno della prostituzione, hanno effettuato numerosi e costanti controlli in via Callano, lungo la ss16 nei pressi del bivio Canne della Battaglia e via Canosa, ed hanno sorpreso le giovani cittadine rumene mentre attendevano i propri clienti sul margine della strada; le ragazze sono state quindi condotte presso gli Uffici di Polizia e sottoposte a foto segnalamento; in considerazione del fatto che, trascorsi 90 giorni dall’arrivo in Italia, non avevano provveduto ad iscriversi all’anagrafe comunale del luogo di residenza, non avevano dimostrato di essere in possesso di mezzi di sostentamento e di svolgere un’attività lavorativa subordinata o autonoma, e non avevano documentato di possedere risorse economiche sufficienti per il proprio sostentamento, quello dei familiari e per garantire una assicurazione sanitaria, dovranno lasciare il territorio nazionale entro 30 giorni dalla data della notifica del provvedimento.” [fonte: BarlettaNews.it]

In data 20 Dicembre 2013, in qualità di responsabile dell’ordine e della sicurezza pubblica, Lei emetteva l’ordinanza n°70000 avente ad oggetto “Interventi di contrasto alla prostituzione su strada e tutela della sicurezza urbana” con la quale faceva divieto ai conducenti di veicoli di contattare soggetti che esercitassero attività di prostituzione su strada e di concordare prestazioni sessuali sulla pubblica via, pena l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria di 500 €.

Il provvedimento ha avuto - nella durata della sua validità (purtroppo solo 30gg.) - positivi risvolti oltre che, a mio personale giudizio, il pregio di guardare al fenomeno in maniera più ampia, meno direzionata su coloro che personalmente considero “vittime” e orientata, positivamente, anche ad intervenire sulla “domanda”.

Troppo spesso infatti l’approccio e la gestione di tali fenomeni insiste nella direzione dell’offerta. Anche in questo recente caso, infatti, con gli strumenti a disposizione si è potuto intervenire solo sulle giovani donne che “offrivano” la loro prestazioni. Ma cosa ne è dei loro clienti? Non sono coloro che rappresentano la domanda, attori di un mercato criminale?

A pagare sembra che siano sempre e solo gli sfruttati, le donne - oggetti della dominazione maschile esercitata attraverso il denaro. Siamo ben consapevoli che il forte flusso di immigrati e immigrate, che nella maggior parte dei casi fuggono da condizioni di deprivazione, trova evidentemente in un Paese come il nostro la prostituzione (e altre forme di sfruttamento – penso al caporalato) come sbocco di mercato? I proventi dello sfruttamento sessuale sono spesso superiori a quelli di reati più clamorosi. “Le donne rendono più delle armi e della droga”, si legge in alcune drammatiche inchieste degli ultimi anni.

Confidando nel valore, nelle attestate capacità e nell’abilità delle nostre Forze dell’ordine si spera si possa riuscire a colpire presto gli sfruttatori, i criminali imprenditori dello sfruttamento di esseri umani.

Ma mi chiedo e Le chiedo: quale atteggiamento la pubblica amministrazione intende avere rispetto al fenomeno? Come intende collaborare, coadiuvare, rafforzare il già intenso e utilissimo lavoro svolto dalle Forze dell’Ordine?

Secondo l’opinione di tanti (moltissimi gli interventi sulla stampa a tal proposito) quella Sua ordinanza ebbe un’indiscutibile funzione di argine e di contrasto ad un fenomeno strettamente correlato alla criminalità e allo sfruttamento degli esseri umani.

Pienamente consapevole che il provvedimento in oggetto non può essere emesso per problematiche “permanenti”, poiché l’ordinamento vigente non consente la repressione di per sé dell’esercizio dell’attività riguardante le prestazioni sessuali a pagamento, Le chiedo tuttavia, alla luce della situazione di emergenza attestata sia dalle Forze dell’Ordine che dal Tavolo provinciale convocato dal Prefetto di considerare il rinnovo di tale ordinanza, giacché risulta comunque uno dei pochi strumenti nelle mani delle amministrazioni locali per farsi carico del disagio dei cittadini residenti, diminuire il senso di insicurezza e allarme sociale generato dal fenomeno, affrontare il degrado urbano, tutelare la pubblica decenza, combattere la grave turbativa della circolazione, prevenire i rischi rispetto alla sicurezza stradale e dunque tutelare la pubblica sicurezza, combattere situazioni igienico-sanitarie pericolose per la salute pubblica, tutelare e conservare i beni demaniali,
ma anche, e soprattutto, ridimensionare il fenomeno e contrastare la riduzione in schiavitù degli esseri umani.
Unitamente a questo Le domando, Sig. Sindaco, di considerare la possibilità di istituire intorno a questo problema un tavolo di lavoro che tenga insieme le organizzazioni di volontariato, le forze dell’ordine, i servizi sociali, l’ASL.
Glielo chiedo perché tante, tantissime sono le testimonianze di cittadini impegnati nel mondo del volontariato a cui è capitato di intercettare lo sfogo e la richiesta di aiuto di alcune donne le quali, quando arrivano a confidare l’attività a cui sono costrette, per paura, scompaiono. Servirebbe un lavoro più “di concerto”, che - in aggiunta alle già importantissime attività svolte ufficialmente per conto dell’Ente dal Centro antiviolenza - connetta tutto il terzo settore con i servizi sanitari e le forze dell’ordine, al fine di rafforzare e allargare la rete di protezione per le vittime di sfruttamento.

Barletta, 22.02.2016
La consigliera comunale
Giuliana Camilla Damato
(Partito Democratico)


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