giovedì 6 ottobre 2016

Dalle fototrappole alla comunità.

Io lo so che fa più rumore una foglia che cade che un albero che cresce
e so anche che mi si nota di più se parlo male dell’amministrazione, se dico che la città è malgovernata e che al Comune non si fa niente.
Ma ad avere come orizzonte la mia riproduzione elettorale preferisco l’orizzonte di una comunità che torni ad essere tale, ad unirsi, a sentirsi una e viva.
Alla vanità di raccogliere gli applausi della folla rabbiosa stando dietro la tastiera e senza mai fornire un contributo collaborativo, preferisco l’understatement di chi lavora, lavora tanto e in silenzio e fa un lavoro grosso, faticoso, non sempre visibile, non sempre con risultati immediati.

In una comunità in cui “nessuno crede più”, serve anche restituire fiducia nel lavoro delle Istituzioni. E così, a dimostrazione che controlli, sanzioni e un lavoro attento di verifica viene svolto, oggi una parte infinitesimale di quel lavoro silenzioso è stato raccontato e sono stati presentati i risultati del controllo rispetto ad una delle tante piaghe che ci affliggono: l’abbandono dei rifiuti
In pochi mesi dall’installazione delle video-trappole 263 sanzioni sono state elevate ai cittadini che sono stati riconosciuti mentre depositavano i propri rifiuti tra via Canosa e via Foggia, nella zona industriale di via Trani o nei pressi delle campane per la raccolta del vetro e degli indumenti usati: 111 multe da 600 euro, 138 da 50 euro, 14 multe tra i 1500 e i 15000 euro.

C’è ancora tanto da fare su tanti fronti. Ma più di ogni cosa c’è da ritrovare uno spirito di comunità.
Non vorrei vivere in una città in cui la pubblica gogna debba essere strumento deterrente, non voglio cani da guardia o videocamenre dietro ogni cittadino potenziale trasgressore né punizioni esemplari con olio di ricino e rieducazione in Siberia, voglio che ritroviamo fiducia, senso di appartenenza, rispetto per il bene comune, collaborazione e non perenne sospetto.
Gli strumenti e le risorse degli enti locali sono sempre meno, ma le risorse e le capacità di ciascun essere umano è portatore sono inesauribili. Usiamole per Barletta, tutti, ciascuno nella posizione in cui è, ma insieme. Fuori e dentro il Comune.

Questo è il nostro tempo, questa è la nostra città, nessuno vuole vederla appassire, vogliamo tutti vederla in fiore e goderne. Lavoriamo insieme.

Nessun commento:

Posta un commento